lunedì 27 febbraio 2012

Vesima e Valsusa, Gronda e Tav: tutto in una notte




Non è solo una questione biografica personale che oggi mi fa sanguinare il cuore.
Due valli, due città amatissime, due resistenze, così diverse e così vicine. Due bollettini di guerra che hanno in comune l’assalto spregiudicato e assurdo contro la madre terra, ventre caldo e vitale che ci genera e accompagna per la vita, dando un senso anche alla morte. Dove tutto è ciclo, cerchio, trasformazione, equilibrio.
Un risveglio brusco mi consegna l’inquietudine di una valle che brucia, con la preoccupazione per i contadini e amici della Vesima che per tutta la notte hanno mandato messaggi di aggiornamento sul quel maledetto fuoco che in Liguria divora periodicamente i boschi abbandonati all’incuria. Dove non arrivano più i contadini e le loro mani sapienti, restano l’abbandono e il degrado, facili prede per lingue di fuoco indomabili quanto gli appetiti immondi degli speculatori del cemento che già si sfregano le mani pregustando il bottino. Annalisa scrive, scrive per tutti mentre il suo Dario è nel bosco, e già li immagino con gli occhi lucidi e il cuore stretto davanti alla loro terra in pericolo. Da quelle parti vogliono far passare la Gronda, grande opera inutile e dannosa, contro la quale si battono da anni comitati di cittadini, padri e madri, persone comuni, oneste e lungimiranti. Vite di scarso valore di fronte al progresso che avanza spianando i territori contro il volere di chi li abita.
Poco dopo Luca. Che cade ferendosi gravemente da un traliccio in Val di Susa mentre difende la sua terra contro l’esproprio violento e barbaro delle forze dell’ordine mandate da un governo tecnico mercenario, al soldo delle lobby della finanza internazionale. Anche Luca è un contadino ed è li per difendere la sua terra e la comunità sovrana che stanno per essere stuprate in nome delle merci e dell’Alta Velocità. Due valli, due storie, un destino. Resistere, per non diventare pezzi da museo o specie in via di estinzione. Resistere, per determinare un nuovo ordine di priorità ecologiche e sociali, quindi politiche ed economiche, che costringano l’arco costituzionale a riposizionarsi fuori dalle secche degli schieramenti tradizionali. 
Abbiamo poco tempo per invertire la rotta e reindirizzare lo sviluppo verso una dimensione ecologica e sociale di equilibrio; abbiamo poco tempo per adattare desideri individuali impazziti ai bisogni reali possibili e diventare finalmente donne e uomini in relazione, consapevoli e più sobri, sicuramente più felici.
La nuova politica e la futura democrazia passano di qui. Da queste valli che resistono per tutti noi, ancora troppo silenti, ammorbati dal mito decotto della crescita infinita, che stentiamo a capire quanto cruciali siano quelle istanze per il futuro del nostro paese. Alla furia irrazionale e miope dell’homo oeconomicus ispiratore delle politiche bipartisan nemiche del futuro, opponiamo da decenni la forza della ragione, il buon senso, il rigore degli studi e delle conoscenze applicate in grado di smontare in pochi minuti le ragioni dei signori del cemento, notoriamente alleati con tangentisti e malavitosi, ossequiati da politici zerbino. Ma non basta. Per questo Luca adesso giace in una terapia intensiva in prognosi riservata a Torino. Grazie Luca. Grazie a tutti voi che lottate anche per noi perché avete capito prima e non vi siete tirati indietro. E soprattutto ci indicate con chiarezza il discrimine tra la buona e la cattiva politica, attraverso cui valuteremo, state certi, ogni futuro candidato e programma politico. 

Deborah Lucchetti
President presso Fair
www.faircoop.it

Contributi alla discussione:


Prendo spunto dalla bella lettera di Deborah per fare delle riflessioni su due avvenimenti di ieri che mi hanno toccato profondamente.
Luca, il contadino no-tav che č caduto dal traliccio lo conosco bene: per anni ho condiviso con lui all'interno dell A:S:C:I: (associaz. di solidarietā per la campagna italiana) battaglie comuni per la difesa delle possibilitā di sopravvivenza dei piccoli contadini, apprezzando l'estrema determinazione e, allo stesso tempo, la mitezza della persona. Da qualche tempo non veniva pių ai nostri incontri perchč, diceva, la sua battaglia per i diritti dei contadini si era trasformata in una battaglia a tempo pieno per la difesa della val Susa.
Stiamo seguendo con apprensione le notizie che arrivano dall'ospedale; con la speranza di poterlo abbracciare al pių presto.
La sua determinazione ci indica che l'amore per il proprio territorio e a la sua difesa sono espressione in modo stupefacente di tutta una valle; ciō dovrebbe spingerci a ricercare lo stesso amore e lo stessa determinazione anche altrove, a cominciare dal progetto di terzo valico nel nostro appennino: un'altra "val Susa", un'altra grande opera inutile e dannosa (tranne che per i soliti pochi) sta per iniziare; si pensava che fosse un capitolo chiuso ed invece tornano alla carica in un contesto ancora pių anacronistico e fuori luogo di prima, dato il calo del volume di merci che "devono " transitare.



L' incendio della notte scorsa sulle alture del ponente genovese , che ha coinvolto amici e contadini che conosciamo, ci sta a ricordare che quanto andiamo dicendo da tempo non č retorica, come a qualcuno potrebbe sembrare, ma centrale nel considerare le cose da fare e progettare sotto un punto di vista opposto all'andazzo corrente: la messa in sicurezza del territorio si fa con infinite piccole opere invece delle grandi, anche salvaguardando la presenza dei contadini che con il loro lavoro costituiscono di per sč un argine ai dissesti e agli incendi.
Questo andrebbe coordinato in un quadro d'insieme, che manca totalmente, dove interventi e reperimento fondi fossero legati a ben altre politiche del territorio che guardano ad esso mettendo in relazione i diversi attori che vi agiscono, Enti, operatori economici , turismo, ecc., per costruire un mosaico di interventi non determinati da logiche meramente ed esclusivamente speculative: il "discrimine tra buone e cattive politiche" deve passare anche attraverso tutto questo.

Per l'Asci Liguria :
Roberto Pisani


E' anche per questo motivo che mi permetto e mi sento
di ricordare l' appuntamento fissato per il
2 marzo 2012 ore 17.30
allo Zenzero di via Torti
Genova
"A monte del fango"

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